Come noto, l’art. 17 della nuova direttiva sul copyright nel mercato unico digitale ha espressamente previsto che la Commissione europea, in cooperazione con gli Stati membri, organizzi dialoghi tra le parti interessate per discutere le migliori prassi per la cooperazione tra i prestatori di servizi di condivisione di contenuti online e i titolari dei diritti. La Commissione, di concerto con i prestatori di servizi di condivisione di contenuti online, i titolari dei diritti, le organizzazioni di utenti e altre parti interessate pertinenti e tenendo conto dei risultati dei dialoghi con le parti interessate, deve emettere orientamenti sull’applicazione del presente articolo, in particolare per quanto concerne la cooperazione tra stakeholders di cui si fa cenno al paragrafo 4 dello stesso articolo 17.
La cooperazione a cui si riferisce il legislatore comunitario concerne in particolare l’obbligo –posto in capo ai gestori di piattaforme di condivisione di contenuti- di “dimostrare” di: a) aver compiuto “i massimi sforzi” per ottenere un’autorizzazione all’uso di contenuti protetti di terzi, e b) aver compiuto, “secondo elevati standard di diligenza professionale di settore”, i massimi sforzi per assicurare che non siano disponibili opere e altri materiali specifici per i quali abbiano ricevuto le informazioni pertinenti e necessarie dai titolari dei diritti; e in ogni caso, c) aver agito tempestivamente, dopo aver ricevuto una segnalazione sufficientemente motivata dai titolari dei diritti, per disabilitare l’accesso o rimuovere dai loro siti web le opere o altri materiali oggetto di segnalazione e aver compiuto i massimi sforzi per impedirne il caricamento in futuro conformemente alla lettera b) (cfr. art. 17, § 4).
La Commissione ha quindi iniziato a dare audizione alle parti interessate: nelle date del 15 ottobre e del 5 novembre 2019. Altri due incontri si terranno il 25 novembre ed il 16 dicembre c.a..
Attualmente più di un milione di imprese dell’Unione europea opera attraverso piattaforme online per raggiungere i propri clienti e si stima che circa il 60% dei consumi privati e il 30% dei consumi pubblici di beni e servizi legati all’economia digitale totale avvenga attraverso intermediari online (Relazione della Presidenza del consiglio dei Ministri – Dipartimento Politiche europee del 1.6.2018, www.parlamento.it).
Come osservato dall’avvocato generale europeo Pedro Cruz Villalón nell’ambito della causa C-314/12 incardinata di fronte alla Corte di Giustizia Europea “le nuove tecnologie implicano anche la possibilità di abuso. Ciò è particolarmente vero per la violazione del diritto d’autore in Internet”.
Se da un lato Internet rappresenta un canale di distribuzione fondamentale (forse ormai il principale), le norme che regolano il mercato digitale devono essere chiare affinché tutti gli operatori presenti sul medesimo mercato possano cogliere le opportunità offerte da questo nuovo ambiente: un quadro normativo definito e armonizzato è il presupposto necessario per lo sviluppo ed il funzionamento dell’economia digitale.
Nel comparto dell’editoria audiovisiva, occorre garantire che i titolari di diritti ricevano la giusta remunerazione per lo sfruttamento dei contenuti di loro proprietà da parte di servizi online (come le contet-sharing-platforms che danno accesso a contenuti abusivamente caricati dagli utenti). Lo stesso vale per il settore dell’editoria giornalistica dove spesso gli editori riescono difficilmente a concedere licenze per le pubblicazioni online ricavando una quota equa del valore che esse generano. Le contet-sharing-platforms e gli aggregatori di contenuti attualmente pongono diversi ostacoli ai titolari dei diritti (quali artisti, produttori ed editori) per il riconoscimento di una equa distribuzione del valore al punto di arrivare addirittura a negarla del tutto (è il problema del c.d. “value gap” creato dai modelli di business dei cc.dd. Over The Top).
Al seguente link (https://www.linkedin.com/posts/alessandro-la-rosa-438b2113_second-meeting-of-the-stakeholder-dialogue-activity-6598517997386686464-w_6Z) è possibile visionare l’intervento di Alessandro La Rosa per conto di ACT- Association of Commercial Television in Europe durante il secondo incontro svoltosi in Commissione UE lo scorso 5 novembre c.a. per l’attuazione dell’art. 17, § 10 della Direttiva UE 2019/790.