Uso di Youtube come arma di minaccia: la Suprema Corte con la sentenza n.40356 ha ricordato che “nel reato di illecito trattamento di dati personali, il nocumento per la persona offesa, che nella fattispecie si configurava come circostanza aggravante, rende la figura criminosa inquadrabile nella categoria dei reati di danno e non più di mero pericolo”.
La vicenda sulla quale è stata chiamata a pronunciarsi la Terza sezione penale riguarda il caso di un trentenne calabrese nei confronti del quale è stata convalidata la condanna per i reati di trattamento illecito di dati personali, e violenza privata continuata, ai danni di una ragazza che era stata “costretta ad avere contatti informatici con lui sotto continue minacce di pubblicazione in rete di un video che la ritraeva in pose oscene.”