Un anno dopo la pronuncia della Corte di Giustizia del 13 maggio 2014 (C 131/12) sul diritto all’oblio, secondo cui gli utenti hanno diritto a chiedere la rimozione di determinati contenuti dai motori di ricerca in mancanza di un interesse pubblico che ne giustifichi la pubblicazione, Google rende pubblici i dati ufficiali relativi alle richieste di rimozione pervenute dagli utenti.
Dal 29 maggio 2014, data in cui è stata introdotta la procedura ufficiale per le richieste di rimozione, sono stati verificati 927.283 URL ed il 41,3 % degli URL esaminati è stato rimosso.
I dati italiani evidenziano come nel nostro paese la percentuale di URL rimossi rispetto alle richieste presentate sia decisamente inferiore alle percentuali degli altri paesi europei. Infatti, su 19.263 richieste sono stati rimossi solo il 27.6 % degli URL esaminati, a fronte del 48% in Francia e del 48,9% in Germania.
Il rapporto di Google, inoltre, elenca i domini dai quali sono stati rimossi il maggior numero di URL dai risultati di ricerca. Il sito maggiormente interessato risulta essere facebook.com (con 6.870 URL rimossi), seguito da profileengine.com (con 6.090 URL rimossi), groups.google.com (con 4.004 URL rimossi), youtube.com (con 3.960 URL rimossi) e badoo.com (con 3.661 URL rimossi).