Il garante privacy francese, attraverso un documento redatto dalla Commission Nationale de l’Informatique et des Liberte’s (Cnil), ha manifestato tutte le sue perplessità in merito all’effettivo rispetto della privacy da parte di Facebook.
La Cnil contesta al noto social network una gestione impropria dei dati degli utenti e propone l’introduzione di un esplicito consenso per la raccolta di informazioni sensibili come il credo religioso, l’orientamento sessuale o quello politico.
Il Garante francese pare estremamente deciso nell’introdurre le suddette garanzie nel minor tempo possibile, stando infatti a quanto riportato dal Wall Street Journal, avrebbe dato tre mesi di tempo al social di Mark Zuckerberg per adeguarsi alle normative locali, pena la possibilità di una multa fino a 150 mila euro.
Sarebbe senz’altro un ulteriore duro colpo all’immagine di Facebook, che, proprio qualche giorno fa ha incassato il secco no del Garante delle Comunicazioni indiano al progetto “Free Basics”, l’iniziativa del social network, nata per offrire l’accesso gratuito alla rete a 4 miliardi di utenti asiatici, ritenuta colpevole di violare il principio basilare di neutralità della rete.