A seguito del parere espresso dal Garante per la protezione dei dati personali, confermato da una recente sentenza del Tribunale di Bruxelles, Facebook ha previsto che sarà d’ora in poi impossibile per gli utenti non registrati accedere ai contenuti condivisi pubblicamente.
Tale epilogo è parso inevitabile dopo che il Garante belga aveva manifestamente espresso le proprie perplessità circa un utilizzo improprio dei cookies da parte di Facebook. Stando al Garante, infatti, il social network avrebbe dovuto attivarsi per la rimozione di alcuni cookies in grado di registrare le navigazioni di qualunque utente approdasse su Facebook; situazione ovviamente lesiva delle garanzie in materia di privacy per gli utenti non registrati. A nulla è valsa la difesa avanzata dal colosso americano adducendo la necessità di contrastare la creazione di falsi account come fondamento per la sussistenza dei cookies “incriminati”.
A sua volta, il presidente dell’autorità belga per la privacy Willem Debeuckelare ha apertamente dichiarato di non approvare la rigida soluzione approntata da Facebook al problema “privacy”. Per Debeuckelare, infatti, in questo modo si verificherebbe un’ingiustificata limitazione dal punto di vista dell’accessibilità all’informazione e della libertà di espressione.
Con ogni probabilità, le tensioni fatte registrare tra Facebook e la normativa belga in materia di privacy saranno destinate a ripercuotersi sull’intero scenario europeo.