La Corte di Cassazione penale, tramite la sentenza n. 6016 depositata il 13 Febbraio 2016, ha ribadito la punibilità della vendita, attraverso siti internet, di capi di abbigliamento contraffatti.

Nel caso specifico, la Guardia di Finanza, aveva appurato che capi di abbigliamento sui quali era stato indebitamente apposto il marchio “Peuterey”, venivano posti in vendita sul negozio online “Maison dell’Eleganza” presente sulla piattaforma eBay. Dall’indagine che ne è scaturita si è potuto apprendere come la contraffazione coinvolgesse numerose griffe d’abbigliamento; si è, quindi, proceduto all’individuazione dei due soggetti coinvolti, responsabili, rispettivamente, della spedizione delle merci contraffatte e dell’incasso dei proventi illeciti derivanti dalle vendite.

All’esito dell’iter giudiziario avviatosi successivamente all’indagine, entrambi gli imputati sono stati condannati, dalla Corte di Cassazione, sulla base di un’accertata violazione dei reati di “Introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi” (art. 474 codice penale) e “Ricettazione” (art. 648 codice penale).

Questa recentissima sentenza è un’ulteriore dimostrazione di come internet rappresenti ormai una delle “sedi” principali per la commercializzazione di prodotti contraffatti e di come risulti indispensabile un rapporto sinergico tra gli utenti e le pubbliche autorità per debellare le nuove truffe telematiche.

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