Dopo i tragici eventi di Parigi, molte voci hanno parlato della cd. cyberwar, la guerra tecnologica combattuta mediante sistemi informatici. Proprio per questo, la Casa Bianca ha formalmente richiesto ai big delle nuove tecnologie un incontro sulla “crittografia delle piattaforme di comunicazione” con l’obiettivo di colpire i terroristi sui canali di comunicazione cifrata.

L’Information Technology Industry Council, l’ente a cui appartengono 62 tra le maggiori aziende tecnologiche del mondo (tra cui i maggiori Social Network, Google, Apple, etc.) ha recentemente pubblicato un comunicato ufficiale in risposta alle possibili future azioni del governo statunitense: «Apprezziamo profondamente il lavoro delle forze dell’ordine e della sicurezza nazionale di proteggerci, ma le richieste di indebolire la crittografia o creare backdoor per violare i dispositivi e monitorare i dati di utilizzo potrebbero dar vita ad un panorama in cui diversi soggetti avrebbero libertà di sfruttare le vulnerabilità. Ciò darebbe vita a seri danni, sia fisici che finanziari, in tutte le società e a livelli diversi dell’economica. L’indebolimento della sicurezza con l’obiettivo di far progredire la sicurezza semplicemente non ha senso».

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