Il Digital Millennium Copyright Act, legge statunitense sul diritto d’autore on line, pone un limite a tutela della libertà di opinione.
Alla previsione dell’obbligo, in capo al provider, di rimozione del contenuto protetto entro sette giorni dalla contestazione da parte dell’avente diritto, affianca la condanna di quest’ultimo al risarcimento del danno qualora risulti un abuso di tale strumento.
L’abuso consisterebbe in una richiesta meramente finalizzata a prevenire problemi senza entrare nel merito, tanto da dare sostanzialmente luogo ad una censura.
In applicazione di tale normativa, il tribunale californiano ha riconosciuto la legittimità della pubblicazione sulla piattaforma WordPress di un comunicato stampa, destinato, per definizione, ad un’ampia circolazione.
La pronuncia, dunque, è “simbolica”, sia per l’esiguo ammontare del risarcimento cui è stata condannata l’azienda che aveva proposto l’azione, sia per il messaggio che intende trasmettere: è fondamentale un corretto utilizzo degli strumenti posti a tutela del diritto d’autore, i quali sono ben lontani dal voler costituire forme di censura.