Educare alla Rete: l’alfabeto della nuova cittadinanza” è il titolo del convegno tenutosi in Senato e concernente il fenomeno delle vessazioni attuate attraverso web e social network, tecnicamente denominato cyberbullismo.

In tale occasione, il Garante della Privacy, Antonello Soro, ha sottolineato l’importanza di un duplice intervento: ex ante, attraverso un’educazione all’etica digitale indirizzata a ragazzi e genitori, idonea anche a sfatare la presunzione dell’anonimato assoluto in Rete; ex post, a mezzo di una procedura accelerata con cui ottenere, in tempi brevi, provvedimenti inibitori di rimozione del contenuto lesivo da parte del provider, anche nei casi in cui non siano integrate specifiche fattispecie di reato.

Particolare attenzione all’educazione preventiva e alla tutela della vittima – piuttosto che alla sanzione del bullo – viene prestata anche dal ddl della senatrice Pd Elena Ferrara: alla rimozione dalla Rete del contenuto lesivo segnalato consegue, infatti, un semplice ammonimento che non macchia la fedina penale (purché la condotta lesiva non sia reiterata).

Il ddl prevede, inoltre, l’emanazione di un “codice di autoregolamentazione” per genitori, operatori e produttori di contenuti rivolti a minori, nonché una figura di riferimento per ogni scuola.

 

 

 

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