Il Garante Privacy manifesta l’esigenza di maggior trasparenza nell’uso dei dati degli utenti che scaricano App mediche in Italia.
I risultati dell’indagine – avviata a maggio per verificare il rispetto della normativa italiana sulla protezione dati da parte di applicazioni che utilizzano dati sanitari – hanno dimostrato come gli utenti non siano adeguatamente tutelati, né messi in grado di esprimere un consenso libero e informato.
L’azione del Garante si inserisce nell’ambito del “Privacy Sweep 2014”, indagine promossa dal Global Privacy Enforcement Network (GPEN), la rete internazionale nata per rafforzare la cooperazione tra le Autorità della privacy di tutto il mondo. L’Autorità italiana ha scelto di analizzare App del settore medico o di wellness; il risultato è il seguente: su un totale di oltre 1200 applicazioni esaminate, appena il 15% risulta dotato di un’informativa privacy realmente chiara e nel 59% dei casi è stato difficile per le Autorità di protezione dati reperire un’informativa privacy prima dell’installazione.
A seguito dell’esito dell’indagine, il Garante sta valutando le azioni da intraprendere, anche al fine di possibili interventi prescrittivi o sanzionatori.
